Lettera di ripresa delle attività parrocchiali

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Ai Sacerdoti,
ai Diaconi, ai Religiosi ed alle Religiose ai Fedeli tutti
Carissimi,
avverto la necessità di consegnare i miei sentimenti di vicinanza e sostegno a
quanti in questo tempo di provvisorietà vivono situazioni di difficoltà e precarietà, in particolare alle comunità parrocchiali, ai sacerdoti, religiosi e religiose, ed a tutti gli operatori pastorali. Ma non possiamo nasconderci che la lotta alla pandemia è ancora in atto. Il coronavirus con le sue pericolose varianti, ci chiama in causa come cittadini, ma anche come credenti. Le nostre comunità parrocchiali, molte delle quali hanno sofferto a causa dell’aumento dei contagi, che in molti casi non hanno risparmiato neanche i parroci, sono chiamate a camminare nonostante le difficoltà del momento. Con rinnovato slancio e generoso impegno, senza mancare della doverosa prudenza e necessaria attenzione. È quanto mi auguro ed attendo da ciascuno: fare la propria parte nel dare la giusta attenzione al valore delle cure e degli strumenti resi disponibili dalla ricerca per il contenimento del contagio è un percorso che rende più solidali e sicuri. Il vaccino – stando alle conoscenze oggi a disposizione – è necessario ed anche se non rende totalmente immuni e non elimina la possibilità di contrarre o di trasmettere il virus, occorre farne uso. È inoltre doveroso continuare ad indossare la mascherina, mantenere le distanze e curare l’igiene delle mani, prestare la massima attenzione alla sanificazione degli ambienti. La Segreteria Generale della CEI ci raccomanda vivamente l’utilizzo della mascherina FFP2 sia per chi presiede le celebrazioni liturgiche e sia per gli operatori pastorali. Per quanto riguarda il catechismo, la CEI raccomanda di seguire le procedure messe in atto per la frequenza scolastica.
Messa in atto ogni precauzione del caso, non perdiamo l’entusiasmo per la missione: programmiamo gli incontri di catechesi sia per i minori che per gli adulti, in piccoli gruppi, si tengano a scadenza meno frequente e magari di più breve durata. Si dia maggior tempo e più energie alla formazione degli educatori, ai rapporti personali e alle dinamiche interpersonali, nella consapevolezza del valore altamente formativo di ogni buona
relazione. La creatività pastorale ci aiuta a trovare modalità, tempi e luoghi alternativi per vivere le dinamiche comunitarie improntate ad una più vera relazione. Le parrocchie, più che luoghi di trasmissione di dottrina, possono divenire luoghi di relazioni formative. È un gesto di grande sensibilità pastorale e di carità far sentire la propria vicinanza anche con una semplice telefonata a chi vive e soffre il contagio sulla propria pelle o su quella dei proprio cari.

Mi rendo conto che il lavoro pastorale ha subito rallentamenti con la necessità di una costante rimodulazione ed è divenuto più impegnativo, ma – come dice san Paolo – “caritas Christi urget nos” (2Cor 5,14). L’amore di Cristo ci spinge ad evangelizzare. Egli, oggi come allora, ci invia per le strade del mondo per proclamare il suo Vangelo (cfr Mt 28,19). Con il suo amore, Gesù attira a sé gli uomini di ogni generazione, raduna la sua Chiesa, affidandole l’annuncio del Vangelo, con un mandato sempre nuovo. Per questo anche oggi è necessario un più convinto impegno ecclesiale a favore di una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede.
Sento anch’io il bisogno di continuare il cammino in mezzo alla gente visitando le comunità che ancora non lo sono state. Dopo la Vicaria Sud inizio la visita della Vicaria Centro a cominciare da Sant’Ilario (12 -19 febbraio 2022), Portigliola (1-6 marzo 2022), Moschetta (7-13 marzo 2022), Antonimina (14-20 marzo 2022), Gerace (23 marzo – 2 aprile 2022) e Canolo (3-9 aprile 2022).
Esorto tutti a vivere questo tempo con serenità e fiducia confidando nella grazia di Colui che sempre ascolta il grido del suo popolo e fa nuove tutte le cose. Il camino sinodale ci rinfranca e dispone all’ascolto ed al dialogo, non mancando di essere più vicini a chi soffre.
Per Tutti chiedo al Signore il dono della sua benedizione e paterna benevolenza.
Locri, dalla Sede Vescovile, addì 2 febbraio 2022
Presentazione del Signore
Francesco OLIVA

Vescovo di Locri – Gerace