
Carissimi,
La celebrazione della Santa Messa Crismale sarà a Locri il prossimo Giovedì santo, alle 10.30 presso la Cattedrale di S. Maria del Mastro, chiesa madre di tutta la diocesi.
Noi tutti sappiamo che il battesimo, costituisce ogni fedele come sacerdote, re e profeta. L’intero popolo di Dio è un popolo sacerdotale. Questo dono di grazia è rinnovato e celebrato nella celebrazione della Messa crismale del Giovedì Santo.
I sacramenti sono mistero grande, dono di grazia, con cui Dio Trinità, per mezzo della vita, della celebrazione e della testimonianza della Chiesa, raggiunge come bene e come forza i cristiani nella loro concreta condizione. Dio Padre vuole che tutti gli uomini siano salvi e abbiano la vita eterna. Il Figlio di Dio, morto e risorto, raggiunge tutti gli uomini in modo eminente nell’opera di santificazione della Chiesa, nell’economia sacramentale e diventa la vita di tutti gli uomini, grazie all’opera dello Spirito Santo.
Questo mistero abita interamente la celebrazione del Giovedì Santo.
L’olio dei catecumeni è benedetto perché i bambini e gli adulti che riceveranno il sacramento del battesimo, liberati dalle catene e dalla schiavitù del peccato e del male, possano fare della propria libertà e volontà di un’opera di luce e di bene, perché figli della luce.
L’olio degli infermi è benedetto perché malati, anziani, sofferenti e persone in pericolo di vita ricevano conforto e sollievo e possano custodire speranza e serenità, e non abbiano paura nel passaggio verso il Dio della vita.
Il crisma, nel rito liturgico, non viene semplicemente benedetto ma consacrato.
La radice della parola crisma è della parola Cristo è la stessa. E’ l’olio profumato con cui si viene cristificati nel battesimo, nella confermazione, nell’ordinazione presbiterale ed episcopale, diffondendo il buon odore di Cristo.
Mentre il mistero del sacerdozio ministeriale che il vescovo e i presbiteri hanno ricevuto, è al centro della celebrazione in Coena Domini del Giovedì santo sera, in uno col misterodell’Eucaristia e del Comandamento nuovo, nella Messa crismale tutto il presbiterio pregherà per i battezzandi, i cresimandi e gli ordinandi, perché siano santi e felici nel corrispondere al dono secondo la propria vocazione. E tutti i fedeli laici pregheranno per i loro pastori, vescovi e presbiteri, anche loro battezzati che sono chiamati a vivere il loro battesimo nel ministero ordinato.
Tutto il presbiterio sentirà la responsabilità della comunione e della fraternità sacerdotale presbiterale. Nella stessa celebrazione tutto il presbiterio infatti rinnoverà le promesse sacerdotali, rinnoverà la propria fedeltà a Cristo e alla Chiesa e, in questo senso, sarà sostenuto dalla preghiera e dalla vicinanza dell’intero popolo sacerdotale.
Il rinnovo delle promesse presbiterali è un momento molto forte di spiritualità e di adesione personale e pastorale a Cristo pastore bello e buono che offre la vita per il gregge; è la fedeltà al dono della propria vita come Cristo pastore.
La celebrazione si chiude con la consegna degli oli e con il ritorno dei presbiteri in mezzo all’intero popolo sacerdotale. I sacramenti si fanno in tal modo vita del popolo di Dio.
Proprio perché questa celebrazione risplenda di significato e i segni raggiungano la loro pienezza è importante che tutti coloro che hanno la possibilità di partecipare, a costo di qualche sacrificio, si radunino in Cattedrale attorno al Vescovo.
Una celebrazione, quindi, non solo per i preti e i diaconi ma che deve vedere la presenza numerosa di tutte le forme di vita consacrata e di tutti i membri della comunità apostolica: lettori, catechisti, ministri straordinari della Comunione, animatori dell’annuncio, della liturgia e della carità, membri dei Consigli Pastorali parrocchiali, appartenenti ad associazioni e movimenti, laici impegnati in ogni forma di vita associativa.
La Messa Crismale è autentica “scuola di comunione”.
Facciamo che sia così anche quest’anno col dono della testimonianza della nostra partecipazione.