Sarà presentato a Bovalino, alla presenza del Vescovo mons. Francesco Oliva, il 23 gennaio alle ore 18,30 nel salone parrocchiale «padre Costante», il libro di Vittorio Bellé dal titolo Dalla terra di San Marco a quella dei due mari.
L’autore, nato a Chiampo (VI), frate minore e sacerdote, già Definitore e Vicario Provinciale della Provincia Veneta dei Frati Minori, ripercorre nelle pagine del libro l’avventura, entusiasmante e temeraria ad un tempo, dei 117 frati veneti, che nel corso degli anni, dal 1946 al 2015, hanno operato come missionari in Calabria, inizialmente col compito di aiutare i frati della provincia minoritica calabra, scarsi di numero, nel servizio educativo dei giovani aspiranti alla via francescana, ma ben presto sollecitati ad assumere specifici impegni pastorali in aiuto e collaborazione con le chiese locali, inserendosi poi pienamente nel tessuto sociale e nella vita delle comunità.
Mesoraca, Sambiase, Le Castella, Reggio Calabria, Gioiosa Jonica, Bovalino, Ardore, Cutro: sono solo alcuni tra i principali centri nei quali i frati hanno operato, lasciando un’impronta indelebile e seminando amore nel cuore delle popolazioni che ancora oggi ne conservano un grato ricordo.
Nella diocesi di Locri Gerace fu decisiva la nomina a Vescovo di mons. Pacifico Perantoni, già Ministro generale dell’Ordine dei frati Minori, che fece il suo ingresso a Gerace il 5 aprile 1952 portando con sé alcuni frati. Il territorio recava i recenti segni della devastante alluvione che aveva duramente colpito molti centri, soprattutto montani, mettendo a nudo le sue fragilità ed in ginocchio molte famiglie. Si apriva una stagione che segna una pagina gloriosa della presenza della Provincia Veneta di S. Antonio in Calabria, i cui frati furono sempre in prima linea nell’aiutare le popolazioni a risollevarsi, prestando aiuto materiale e spirituale. Evangelizzazione e promozione umana le direttrici lungo le quali si muoveva la loro azione: sorgevano i centri missionari di Gioiosa Jonica e di Bovalino, le Pie Unioni (dei Pescatori, dei Braccianti, dei Pastori, ecc.). I frati percorrevano l’Aspromonte in lungo ed in largo, con le motociclette, portando viveri, vestiario, ma soprattutto conforto spirituale e morale.
Su finire degli anni ’60 i «missionari» veneti si inserivano a pieno titolo come parroci in diversi centri, tra cui Bovalino, continuando l’azione evangelizzatrice e di promozione umana in un contesto sociale ed ambientale divenuto difficile a causa dell’azione pervasiva della ndrangheta.
Il libro di Vittorio Bellé – che verrà presentato non a caso nel salone parrocchiale intitolato a p. Costante Dalli Cani, tra i primi frati a giungere in Calabria dal Veneto e parroco di Bovalino per ben 27 anni – documenta anche attraverso una corposa appendice di fonti l’intensa stagione vissuta per circa 70 anni dalle nostre comunità. Una testimonianza importante per l’intero territorio diocesano, resa viva anche dal ricordo di chi ha vissuto nelle rispettive parrocchie quanto il testo intende evidenziare; una testimonianza che rende tangibile il felice connubio tra opposte mentalità che hanno saputo integrarsi ed arricchirsi vicendevolmente, sotto il segno della gratuità evangelica e nel nome di Francesco d’Assisi.