Di seguito riportiamo la lettera del vescovo mons. Francesco Oliva, ai reverendi parroci in solidum della parrocchia di S. Maria di Loreto in seguito ai recenti avvenimenti di Platì.
Carissimi Padri, p. Gianfranco, p. Giuseppe, p. Daniel,
mi spiace per quanto accaduto in questi giorni. La polemica innestata ha creato solo confusione e soprattutto ha messo in ombra l’impegno e la dedizione dei sacerdoti, religiosi e religiose a favore delle popolazioni dei nostri piccoli centri, spesso dimenticati ed abbandonati da tutti. Come Chiesa il cammino che ci attende è lungo e difficile. Sono rimasto colpito dal fatto che nei momenti più delicati restiamo soli e non abbiamo la collaborazione necessaria di cui avremmo bisogno. C’è come un deserto attorno a noi. Anche gli organismi di partecipazione non ci supportano a dovere. Per quanto riguarda in particolare il Consiglio pastorale della parrocchia S. Maria di Loreto attraverso la stampa ho avuto modo di leggerne un verbale a dir poco sconvolgente, che denota uno scarso senso ecclesiale ed è offensivo nei confronti del magistero dei vescovi, di cui si nega il ruolo nel discernimento pastorale e nell’annuncio del vangelo. Mi è parso che il verbale pubblicato su un organo di stampa locale on line riguardi una riunione del Consiglio tenuta in assenza del parroco, cosa assurda per un organismo consultivo che viene convocato sempre su argomenti da lui stesso proposti. Questa autoconvocazione che aveva come obiettivo quello di esprimere la propria vicinanza e solidarietà verso p. Svanera ha assunto poi un tono di rivendicazione fuori luogo e non consono all’indole di un consiglio parrocchiale. Non so se ne siete al corrente e se avete letto quanto in esso scritto. Non penso minimamente che ne condividiate il contenuto. Vi chiedo però – considerato che avete da poco assunto il servizio di parroco – di provvedere al suo rinnovo, dal momento che l’attuale è da tempo scaduto.
Prendendo atto di questo, chiedo anche che, una volta dichiarato decaduto il Consiglio Pastorale nella sua composizione attuale, prima di procederne al rinnovo, si faccia un percorso di formazione per almeno un anno, spiegando bene il senso della partecipazione e corresponsabilità ecclesiale, in modo che il prossimo Consiglio sia formato da fedele adulti nella fede e di forte senso ecclesiale.
Nel frattempo chiedo che si intraprendano iniziative concrete per presentare alla comunità il documento dei Vescovi Calabresi “La ‘ndrangheta è l’antievengelo”, in modo che, sulla scia dell’insegnamento di Papa Francesco, si possa cogliere il ruolo nefasto di questa associazione criminale per lo sviluppo della nostra terra. Tutti desideriamo che il Vangelo venga accolto nella sua valenza di trasformazione delle coscienze e della società.
Nel ringraziarvi per il lavoro quotidiano che portate avanti, chiedo di pregare molto perché le nostre comunità si convertano al senso genuino del Vangelo con l’umiltà di chi sa che il Signore è venuto nelle profondità del nostro peccato per donarci la salvezza attraverso la conversione ed il perdono.