Locri 19 luglio 2020
Cari confratelli sacerdoti,
Cari diaconi,
nella vita di ciascuno di noi ci sono date che rimangono indelebili, quelle che hanno segnato la propria vita. Quando toccati dalla grazia ci siamo lasciati afferrare da Lui. Sono momenti che ciascuno desidera vivere in intimità con Lui per chiedergli: Perché proprio me? Perché hai voluto esaltare la mia miseria e povertà, colmando con la tua vicinanza i miei vuoti e le mie insufficienze? Tutto rimane nascosto nel mistero di una elezione che trova la sua ragione nell’assoluta gratuità della chiamata. Gratuità che sollecita quotidianamente il tuo grazie. Grazie per avermi amato! Grazie per avermi fatto incontrare persone che mi hanno amato, compreso, perdonato. E’ la certezza che ti sostiene e ti incoraggia nei momenti di buio più totale.
“Non sei stato tu a scegliere me, ma Io ho scelto te e ti ho costituito” (Gv 15, 16) per un ministero alto che eserciterai per me ed insieme a me. E’ la storia di ciascuno di noi, carissimi confratelli nel sacerdozio. Una storia che rende superabile la nostra fatica quotidiana, gioioso ogni atto di donazione, significativo ogni passo dietro a Lui. Dio ci ha scelti per essere suoi, appartenere a Lui. Ci ha scelti per un servizio di amore. Come siamo suoi, ci apparteniamo l’un l’altro. Sì, ci apparteniamo e siamo uniti nellenostre carenze e povertà, capaci di ricostruire ogni giorno una relazione debole ed esposta a tanti rischi ed imprevisti, pronti al reciproco perdono ed a riprendersi per mano.
Quanto impegnative le parole del Maestro: “Ti ho scelto” e “Va’ e porta frutto”! Quanto sorprendente sapere che la sua chiamata cambia ogni giorno la tua vita e la dispone come vuole! Quanto stupendo sapere che, cambiando la tua vita, Egli cambierà anche la vita di coloro che incontrerai sul tuo cammino e che sei chiamato a servire.
Signore, so che mi hai scelto. Accetto ogni giorno la tua chiamata. Accetto di compiere la tua missione per amore verso il tuo popolo. Aiutami a corrispondere quotidianamente con un “Sì” pieno e gioioso. Non far prevalere in me le riserve del mio egoismo e le incertezze della mia povera umanità”.
Vi chiedo di condividere con me questa preghiera nella celebrazione della Santa Messa in occasione del VI anniversario della mia ordinazione episcopale, che celebrerò con un piccolo gruppo di sacerdoti di ultima ordinazione,domani alle ore 19.00 nella chiesa S. Maria del Colle in Mormanno (Cs), la chiesa ove 46 anni fa sono stato ordinato presbitero.
Chiedo di pregare e di far pregare per me ilnostro popolo santo di Dio al cui servizio ho offerto la mia vita.
Francesco Oliva
Francesco Oliva