Il film, uscito nelle sale il 9 novembre del 2015, si concentra sulla storia di Maria Olivero detta Ciccilla, arrestata e processata nel Tribunale Straordinario di Catanzaro, dove la brigantessa ripercorre il corso degli eventi, inevitabilmente intrecciati con quelli di suo marito, il famigerato capo brigante Pietro Monaco, fino a confessare la ferocissima uccisione della sorella Teresa che la portò ad unirsi alla banda di suo marito.
Sono eventi raccontati nel dettaglio dal libro di Peppino Curcio, Ciccilla. La storia della brigantessa Maria Oliverio del brigante Pietro Monaco e della sua comitiva, da cui è tratto questo film prodotto dal basso, dal volontariato del Circolo culturale Prometeo 88. Per ricreare maggior realismo il mediometraggio è stato interamente girato in dialetto calabrese. Le riprese si sono svolte negli stessi luoghi delle vicende narrate da Peppino Curcio, con un esercito di persone coinvolte tra protagonisti e comparse. Ciccilla è interpretata da Annamaria Aquino mentre Francesco Morrone veste i panni di Pietro Monaco. Nel cast anche la partecipazione straordinaria dell’attore Giovanni Turco impegnato nel personaggio di un avvocato fiscale.
È interessante il lavoro fatto per portare alla luce la pellicola Ciccilla, girata da Mario Catalano, Paride Gallo e Giuseppe Salvatore. Tratta dal libro di Curcio, e sarà curioso vedere come la finzione scenica ha affrontato il mistero della fine della brigantessa avvenuta dopo che, grazie ad un’estrema anticipazione della legge sui pentiti – che favorì il tradimento dei briganti e l’uccisione del loro capo Pietro Monaco – i criminali più pericolosi, che per anni di “grassazioni” (spettacolari rapine a mano armata) erano stati indubbiamente aguzzini e non liberatori di quei territori, tornarono ad abitarli smacchiati di ogni crimine e presentati come eroi romantici alle popolazioni.
Un esercizio necessario insomma, il fare i conti con quella storia controversa 150 e oltre anni dopo, ancora in custodia ai vinti, quando ancora le diseguaglianze sociali non hanno trovato soluzioni di continuità e lo Stato perde ancora tempo nella cosmesi della forza repressiva.
Una bestemmia alla libertà dei calabresi, oggi come ieri.
Il film verrà proiettato mercoledì 5 febbraio nella Sala Rossa del Cinema Vittoria alle ore 20:00, seguirà il Cineforum in cui saranno presenti e guideranno il dibattito, l’autore Peppino Curcio e i registi Paride Gallo, Giuseppe Salvatore e Mario Catalano.