Pace nel Signore nostro Gesù Cristo!
Sono profondamente rattristato per gli accaduti del pomeriggio del 10 maggio scorso avvenuti in piazza Mese a Caulonia Centro di cui sono stato reso partecipe dalla nota fattami pervenire. Fatti purtroppo divulgati sul Web. Sono rattristato ancor più perché protagonisti sembrano essere fedeli collaboratori della stessa Parrocchia del Centro storico. Per di più nel contesto di una manifestazione religiosa. Più ragioni mi portano a credere che la comunità parrocchiale non centri con quei dimostranti, che col loro comportamento ne hanno fatto passare un’immagine che non risponde al vero.
Quanto accaduto, in un momento tanto atteso in cui ci si apprestava a vivere la festa del santo Patrono, da una parte offende il sentimento religioso dei fedeli e dall’altro lede la dignità dei ministri sacri che vi operano e vi hanno ininterrottamente operato svolgendo il proprio servizio con impegno e dedizione.
So che la Comunità di Caulonia è in maggioranza praticante e fervente cristiana, ma anche compatta ed appassionata nella conservazione delle proprie tradizioni religiose. Ma questo non basta. Occorre reagire con coraggio, riconoscendo i propri errori e la realtà che sta attorno. Con umiltà e senso di realismo. E’ il momento di voltare pagina e di studiare forme nuove, che innescano processi di rinnovamento che non siano condizionati negativamente da quelle tradizioni che hanno perso il loro significato ispiratore. Urge un cammino di conversione, che è possibile solo se ci si lascia guidare da tanta umiltà, mettendo da parte rancori, ogni forma di istintiva passionalità, la presunzione di ritenere proprio ciò che appartiene a tutti, l’esasperato protagonismo. Spesso contornati da arroganza e prepotenza.
Fedeli di Caulonia,
ritrovate la gioia di essere cristiani veri testimoni dell’amore di Cristo. Non perdete il senso delle Beatitudini, che chiama beati il povero, il mite, il misericordioso, il pacifico, colui che non risponde al male con il male. E’ questo il messaggio che un santo Abate come Ilarione continua a trasmetterci. Lo sguardo severo ed austero della statua che portate in processione sembra dire: Siete chiamati alla stessa santità che io ho perseguito prima di voi nella preghiera, nel lavoro e nella contemplazione. A che pro vi litigate su questa mite ed umile raffigurazione statuaria? Essa appartiene al patrimonio storico e artistico della comunità che mi riconosce come suo Patrono: nessuno, fedele o gruppo che sia, può appropriarsene. Tornate a Dio e vivete in pace, senza inutili conflittualità.
Carissimi fedeli, sacerdoti, religiosi e religiose,
Sento di dover intervenire, nella mia responsabilità di pastore, e non soltanto perché sollecitato dalla nota inviatami e dalle richieste di tanti fedeli di Caulonia che si sentono offesi. V’invito a vivere i festeggiamenti in onore del santo Patrono in spirito penitenziale, avviando un sincero cammino di conversione ed interiore purificazione. Che porti a rinnegare ogni scelta contraria alla fede cattolica, evitando assolutamente che i luoghi di culto siano profanati di comportamenti irriguardosi, da maldicenze, chiacchiericcio e quant’altro smentisce nella pratica quotidiana la vera tradizione di fede.
In occasione dei prossimi festeggiamenti vi chiedo di non fare alcuna manifestazione esterna (niente banda musicale né spettacoli pirotecnici). Si eviti anche l’impegnativa e lunga processione sino all’Eremo. Più spazio sia dato alle celebrazioni penitenziali con la partecipazione di più sacerdoti, di qualche confessore straordinario, con la recita del santo rosario. Siano privilegiati momenti di evangelizzazione, visite agli ammalati.
Mi affido alla sensibilità dei parroci e dei fedeli loro collaboratori nel chiedere la realizzazione di una significativa “opera-segno”, che esprima la carità generosa di tutto il popolo di Caulonia. Grazie e perdonatemi se quanto scritto e stabilito possa dispiacere a qualcuno.
Per intercessione di S. Ilarione, il Signore illumini tutti, vi aiuti a recuperare la pace, a chiedere perdono per le intemperanze e le offese arrecate, in modo che, purificati dentro, possiate vivere questa ricorrenza come occasione di santità e di grazia.
Vi benedico!
Locri 14 maggio 2019
Il Vescovo
Francesco OLIVA