Agli uomini e alle donne di buona volontà
Ai Sacerdoti, Religiosi e religiosi
Ai Fedeli tutti
E’ l’ora della memoria! Ma anche del rendimento di grazie. Non solo delle lacrime e del pianto. Mai come ora però abbiamo bisogno “di una luce grande”: la luce della fede, per andare con lo sguardo oltre la morte. Non possiamo accontentarci “delle piccole luci che illuminano il breve istante, ma sono incapaci di aprire la strada” (Lumen Fidei, 3). E’ il tempo del silenzio, della sosta e della preghiera di suffragio. Accanto alle tombe dei nostri cari, ai sepolcri di gente che mai abbiamo visto e conosciuto e che hanno costruito il nostro tempo e la nostra storia! A te che varchi la soglia del Camposanto una voce amica ti dice: lasciati penetrare dalla luce della fede, dalla speranza della vita che verrà. Tu che entri ed esci dal Camposanto sii più attento al respiro della vita, riscaldata dal soffio di Dio, che non vuole “per sempre” la morte. Sii riconoscente di fronte a questa umanità silente che ha costruito la tua storia. Con le sue ricchezze e povertà, i suoi successi e fallimenti, i suoi sogni e le sue illusioni. Sii attento a questa umanità, che non è finita nel nulla. E’ l’umanità che richiama la nostra debolezza in tutte le sue sfaccettature. Una debolezza che colpisce i figli che hanno perso i genitori, ma anche i genitori che hanno perso i loro figli. Che colpisce i lavoratori che hanno visto colleghi morire sul posto di lavoro. Che colpisce giovani che hanno visto i loro coetanei morire in incidenti stradali. Che colpisce le famiglie che hanno visto morire all’improvviso i loro congiunti. Che colpisce tante mamme e papà che perdono i loro piccoli a causa di malattie inguaribili. Che colpisce tante nostre piccole comunità distrutte dalla violenza mafiosa che infrange tanti sogni e speranze. Che colpisce militari e forze dell’ordine, che hanno perso colleghi coraggiosi fedeli al dovere. Che colpisce tanti fratelli migranti nelle fredde acque del Mediterraneo o nella follia delle guerre. Che colpisce tante donne, grembo e speranza della nostra umanità.
Sono certo che in questo due novembre saremo in tanti a varcare la soglia dei Camposanti. Lo faremo nel segno della vita che ci appartiene. Lo faremo con la preghiera e la richiesta di perdono per quanti hanno scelto la via della prepotenza e dell’odio, per quanti sono morti senza alcun segno di pentimento. Andremo in tanti: una folla di persone, che non smette di essere una comunità unita nello stesso orizzonte di vita e di morte. A tutti dico: non perdiamo la speranza di fronte alla morte. Solo così vivremo i nostri giorni nella pace. La fede cristiana ci offre un orizzonte ultimo di speranza. Portiamo al Camposanto questa fede nella vita, guardando ad essa con lo sguardo e la speranza del giorno ultimo, quando tutte le nostre attese troveranno compimento ed “i nostri occhi vedranno il suo volto e noi saremo simili a Lui, e canteremo per sempre la sua lode”.
Viviamo la visita al Camposanto come occasione per dire grazie a quanti hanno lasciato questa terra e sono nel misterioso silenzio di Dio. Grazie, perché loro vita ha segnato la nostra. Grazie per i gesti e le parole, per la ricchezza di un patrimonio di pensiero, di arte e di storia che ci hanno lasciato. Grazie per il loro amore che ritroviamo sparso in noi e nel nostro mondo. Grazie per le ore liete che ci hanno regalato, per il sorriso e gli sguardi di benevolenza che ci hanno donato. Grazie per il coraggio di andare avanti incontro a Colui che ci attende sull’altra sponda.
A Dio, che conosce ogni piccolo frammento di bene da loro compiuto, affidiamo i nostri cari defunti. A Lui, che apprezza ciò che di nobile e grande ha percorso la loro vita, chiediamo di liberarli da ogni traccia di peccato, purificandoli e concedendo loro la beatitudine e la pace eterna. Amen.
Solennità di tutti i Santi 2017