Stamattina S.E. monsignor Francesco Oliva ha incontrato i reverendi sacerdoti don Giuseppe Strangio e don Antonio Saraco ai quali ha rivolto queste parole, accettando la richiesta di dispensare don Pino dall’incarico di Rettore del Santuario di Polsi e affidando a don Tonino la guida del Santuario.
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Carissimi don Tonino e don Pino,
desidero condividere con Voi questo momento tanto delicato per la vita del nostro Santuario diocesano di Polsi.
Il mio saluto va anzitutto a te, don Pino, che – dopo quasi venti anni di servizio ininterrotto – mi hai chiesto di essere dispensato da un così gravoso impegno pastorale al Santuario, in modo da seguire con più attenzione i tuoi problemi personali. Lasci l’incarico dopo aver speso per esso tante energie e tempo. Hai custodito il Santuario, proteggendolo dai tanti pericoli che “l’aspro monte” nasconde in sé, valorizzandone l’indole accogliente e sapendo ovviare alle difficoltà dovute alle vie di accesso sempre precarie e soggette alle intemperie della stagione invernale. Un Santuario come il nostro merita vie di accesso più agevoli e sicure, che non mettano a repentaglio l’incolumità di tanti pellegrini e carovane, che da ogni parte vengono a rendere omaggio a Maria. Il Signore ricompensi te ed i tuoi collaboratori per il sevizio svolto.
Ora il testimone passa a don Tonino. A te, don Tonino, viene consegnata un’eredità di fede, tradizione, arte, storia e cultura, che sarai chiamato a conoscere, amare e servire. Polsi è nel cuore dell’Aspromonte e della Calabria. Grembo di una Madre che nel corso dei secoli ha accolto e rigenerato tanti suoi figli, ma che ha anche sofferto per le profanazioni subite a causa di fatti e misfatti, di complicità e sangue versato da gente senza scrupoli, in nome spesso di una religiosità deviata e non vera. Polsi come grembo di madre è chiamata a generare alla vita cristiana ed a convertire i peccatori al Vangelo. Un Vangelo che rifiuta il compromesso col potere del denaro e delle armi, della violenza e dell’arroganza mafiosa. Essere luogo di spiritualità e di fede: è questa la sfida su cui si gioca il futuro del nostro Santuario. Dovrai esserne fedele e coraggioso interprete.
La Madonna della Montagna, Madre del buon Pastore, illumini e guidi noi suoi figli devoti.
Locri, 28 gennaio 2017, Memoria di San Tommaso d’Aquino.