AGLI UOMINI E ALLE DONNE DELLA LOCRIDE
A conclusione della Visita Pastorale durata circa quattro anni, dal dicembre 2019 al 10 marzo 2024, ho avuto la possibilità di visitare tutte le comunità della Locride, raggiungendo le frazioni più lontane, le aree rurali e periferiche più sperdute. Sono entrato nelle chiese e nei locali parrocchiali, ho visitato luoghi pubblici ed istituzionali, le scuole, le sedi comunali, le stazioni delle Forze dell’ordine, tante aziende e attività imprenditoriali. Sono entrato e sono stato accolto, soprattutto, in tante case, dove ho toccato con mano le povertà e le sofferenze di tanti fratelli e sorelle, forti e capaci di affrontare con dignità e nel silenzio i propri disagi. È stata un’occasione meravigliosa di contatto, diretto ed immediato, con la realtà umana e sociale della Locride, quella vera, così tanto diversa dai luoghi comuni e dalle narrazioni “ideologiche” e stereotipate di quanti non ne hanno una conoscenza diretta, di quanti solo perché hanno visto o letto qualcosa della Calabria e della Locride, si sentono profondi conoscitori e in grado di dare giudizi, molto spesso affrettati e sbagliati. La Nostra è una terra che porta con sé ferite secolari, ma è abitata da gente accogliente e laboriosa, che con il sudore della propria fronte e con onorabilità riesce a superare problemi e drammi, restando orgogliosamente legata alle proprie radici. Dal profondo del cuore esprimo la mia gratitudine per l’accoglienza ricevuta e l’amicizia dimostratemi. A tutti dico: semplicemente grazie!
Non voglio abusare molto della vostra attenzione, ma in questo particolare momento, sento ancora più forti le responsabilità di Pastore che mi sono state affidate dieci anni fa da papa Francesco. Chiedo un attimo del vostro tempo, invitandovi a riflettere sul senso e sull’importanza della partecipazione alla vita sociale e politica.
A breve saremo chiamati alle urne come cittadini dell’Unione Europea per eleggere i nostri rappresentanti nel Parlamento Europeo. Molti nostri comuni sono anche chiamati all’elezione del Sindaco e dei consigli comunali. Dei 25 comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria che rinnoveranno i propri consigli, 14 ricadono nella nostra diocesi. Sarebbero stati 15, ma a San Luca non è stata presentata alcuna lista. Conosco bene le sofferenze e le ferite di questa Comunità: San Luca in questi ultimi anni è cresciuta tanto nella consapevolezza della propria identità ed ha saputo mostrare il duo volto positivo. Mi dispiace però per questa scelta che a tanti sembra essere una resa.
Le elezioni europee e quelle comunali sono due espressioni di democrazia che hanno grandi ricadute sul presente e sul futuro della nostra terra: non possono e non devono essere trascurate. Recarsi alle urne è un diritto e un dovere. Dal voto dipendono la democrazia e soprattutto la vita della comunità. Il governo della Città è nelle mani di tutti, nelle nostre mani e non possiamo arrenderci, cedendo alla deriva del disinteresse e del chiuderci in noi stessi. Non dobbiamo lasciare agli altri quello che ci tocca fare personalmente. Col il proprio voto ognuno contribuisce a costruire la Città.
Scrivo anche perché avverto troppo disinteresse per la politica: alcuni paesi sembrano aver perso la fiducia nelle istituzioni, si sentono abbandonati, al punto da ritenere che non valga la pena andare a votare. Tanto non serve a nulla! Chi ama la propria Città non si tira indietro, non si arrende, non l’abbandona e non si disinteressa del suo futuro. Lo dico anzitutto ai più giovani: non ritiratevi dalla politica, il governo della comunità vi appartiene, con la vostra fantasia, creatività ed entusiasmo giovanile potete creare le condizioni per un futuro migliore ed una comunità più bella ed umana!
È vero: abbiamo bisogno di una buona politica. Cosa non facile, ma possibile. E lo vediamo in tanti nostri amministratori che non si tirano indietro per amore verso la propria Città! Una cosa è certa: essere buoni politici è la risposta ad una vocazione, un atto di fraternità e di amore: si scende in campo per ciò che appartiene a tutti, per quanto realizza il bene comune. E questo anche a costo di sacrificare del proprio tempo e delle proprie cose. Mi permetto di sottolineare che l’amore politico favorisce le condizioni che permettono a tutti gli altri amori di fiorire: l’amore per la famiglia, per la casa comune, per l’ambiente, per chi soffre, per gli anziani, per i giovani che hanno bisogno di un lavoro, per chi vuole studiare e ha bisogno di scuole e di libri, per chi si dedica alla propria azienda e ha bisogno di strade e ferrovie, di regole certe.
La vera politica è allora “l’amore degli amori” (Chiara Lubich), perché incoraggia le persone a collaborare tra loro, facendo incontrare i bisogni con le risorse, contribuendo ad infondere fiducia gli uni negli altri. Il vivere la politica come vocazione d’amore per la propria città fa comprendere che anche coloro che hanno fatto una scelta politica diversa possono essere stati spinti da una analoga vocazione. E che anch’essi sono parte – nel loro modo – dello stesso disegno, pur presentandosi come avversari. Per tali ragioni occorre evitare polemiche inutili, contrapposizioni spesso odiose, sapendo avere rispetto per chi è in un’altra lista. Aprendosi comunque a quella collaborazione che porta a mettersi in rete. Riconoscendo che nessuno ha da solo la soluzione a tutti i problemi del territorio. Lo ribadisco ancora: la Locride ha bisogno di coesione e di unità; sui problemi non ci si divide mai!
Con la presente intendo ringraziare i Sindaci che portano avanti il loro impegno amministrativo con dignità ed onestà e anche i sindaci che stanno per terminare il loro mandato. So delle difficoltà che questi ultimi hanno dovuto affrontare, spesso anche da soli, so anche dell’impegno profuso e dei risultati ottenuti. L’augurio è che possano trasferire a chi verrà dopo di loro specie ai più giovani il coraggio di continuare!
Con i miei più cordiali saluti.