La Diocesi di Locri-Gerace accanto ai malati di Alzheimer e ai loro familiari
È ripreso il progetto della Rete diocesana degli “Alzheimer Cafè”. È un progetto sostenuto dalla Caritas Italiana con i fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica, fortemente voluto dalla Diocesi di Locri-Gerace e dal suo Vescovo, mons. Francesco Oliva e dalla Caritas diocesana con il suo direttore don Rigobert Elangui.
Il progetto vede come cogestore la Parrocchia “San Giovanni Battista Decollato” di Bivongi con il parroco don Enzo Chiodo, conta anche dell’importante partenariato dell’associazione di Neurogenetica di Lamezia Terme, sotto la super visione della dott.ssa Amalia Bruni, responsabile del centro stesso, e registra la partecipazione volontaria di associazioni e singoli cittadini.
Con il 2021 è in atto la seconda fase del progetto, già prevista per il 2019, ma che è stata rimandata per l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia seguita alla diffusione del Covid-19. Per questo motivo si sono rimodulate le attività nel rispetto delle norme anti-Codiv 19 e, vista la relazione costante con le famiglie, è apparso necessario un intervento anche a distanza.
In questo periodo emergenziale l’impegno dei caregiver, ovvero coloro i quali prestano le cure ai propri familiari ammalati, è diventato maggiormente oneroso dal punto di vista materiale,psicologico e relazionale per cui tale fase del progetto si prefigge come obiettivo il supporto delle famiglie e dei pazienti nella routine quotidiana.
Dopo un primo, importante incontro che c’è stato a Bivongi si è tenuta un’altra riunione presso “Casa Santa Marta” a Locri, alla presenza di numerosi familiari ai quali si è rivolto don Rigobert Elangui che, dopo aver portato saluti di S.E. il vescovo Francesco Oliva, ha presentato il cronoprogramma di questa nuova fase progettuale chiedendo ai presenti di indicare le proprie esigenze in modo da collocarle all’interno del progetto e della rete.
Si è passati all’ascolto delle famiglie con l’ausilio della dottoressa Gabriella Brundì e della dottoressa Elisabetta Orlando, entrambe psicologhe, nonché della dottoressa Carmen Bagalà, educatrice e coordinatrice del programma, che hanno recepito le diverse e tutte importanti necessità che sono state poste in evidenza nel corso dell’incontro.
È emerso un quadro dei bisogni e delle deficienze ulteriormente aggravato a causa della pandemia, su cui bisogna intervenire attraverso delle specifiche competenze che, nell’immediato, possono giungere dal progetto “Alzheimer Cafè” e dalle figure professionali che al suo interno contribuiscono nell’attività di sostegno dei malati e dei loro familiari. Ma la Diocesi di Locri-Gerace guarda ancora di più in avanti e, per come emerso nel corso dell’incontro, è in programma l’apertura di un Centro diurno territoriale che dovrà fungere da punto di riferimento della Locride per tutte le famiglie e i pazienti che hanno necessità di un supporto quotidiano.
La Chiesa della Locride, quindi, intende aprire una nuova frontiera di accoglienza e di condivisione abbracciando le necessità della Comunità attraverso un sostegno concreto che risponda alle domande che sono state poste dai familiari dei pazienti che, soprattutto negli ultimi periodi, hanno sorretto un peso gravoso e che oggi, più che mai, chiedono aiuto e assistenza.
Nelle conclusioni dell’incontro don Rigobert, a nome del vescovo, ha invitato i parroci, i ministri della comunione, le Caritas parrocchiali, gli operatori sanitari e tutti gli uomini e le donne di buona volontà ad avere una sensibilità particolare verso questa problematica e ha chiesto a tutta la comunità diocesana di collaborare insieme alla Caritas diocesana per poter dare sollievo e spirito agli ammalati e ai loro familiari.
Il prossimo appuntamento dell’“Alzheimer Cafè” a Locri, presso la sede della Caritas Diocesana “Casa Santa Marta”, si svolgerà domenica 5 luglio alle ore 16,00.
Per adesioni e informazioni 0964/20889 dal lunedì al giovedì dalle ore 9,00 alle ore 12,30.
Locri 25 giugno 2021
L’Ufficio stampa