Carissimi fratelli e sorelle, Cari sacerdoti,
quando vi ho trasmesso il messaggio di Quaresima non si avvertiva la gravità del contagio da coronavirus. Sento perciò di esprimere la nostra comune vicinanza ai tutti fratelli e sorelle, che sentono più forte il pericolo del contagio o sono malati in casa o in ospedale. Nel corso della visita pastorale ho raccolto la sofferenza di tanti, ma anche la loro viva fede. Esprimo vicinanza e apprezzamento per il servizio di cura ed assistenza di tanti medici, infermieri e personale sanitario, molti dei quali operano in condizioni difficili e con tanti rischi. A loro va il nostro grazie.
Siamo chiamati a vivere una quaresima particolare, che sconvolge tante nostre abitudini. Seppure con tanta sofferenza ci viene chiesto un cambiamento di stile ed atteggiamenti prudenziali per la salvaguardia della salute nostra ed altrui. Ci voleva il coronavirus per ravvivare la consapevolezza di quanto siamo legati gli uni agli altri, nel bene come nel male. Siamo interconnessi al punto che se vogliamo conservare la nostra salute non possiamo trascurare quella altrui. Se vogliamo vivere bene non possiamo non prestare attenzione alla casa comune. Viviamo con uno sguardo aperto agli altri, quando ci viene chiesto di astenerci da determinate azioni o di compiere determinati gesti. Facciamolo con lo sguardo rivolto a chi ci sta più vicino. In questo tempo in cui la quaresima per molti si è trasformata in quarantena obbligata, chiedo di pregare per tutti questi fratelli e sorelle ammalati. Viviamo nello stile della carità concreta, che ci aiuta ad alimentare una relazione più intima col Signore. Soprattutto quando ci viene richiesto di restare a casa.
Invito ad attenersi alle disposizioni che sono state date e che di volta in volta potranno essere aggiornate. Le disposizioni che limitano o sospendono alcune manifestazioni religiose pubbliche, le attività di catechesi e di oratorio o quelle svolte in locali parrocchiali e non, per quanto dure, sono in linea con le regole impartite dalle Autorità civili. Sono disposizioni che vanno accolte comeun’opportunità di grazia, in modo da valorizzare il tempo a casa con momenti di preghiera personale o di lettura/ascolto della Parola di Dio. I ragazzi e giovani del catechismo o che frequentano gli oratori parrocchiali possono dedicare qualche ora al giorno al Vangelo, alla preghiera e a qualche buona lettura. Mentre gli studenti che non potranno andare a scuola, avranno più tempo per lo studio personale, recuperando materie e discipline scolastiche trascurate, facendo tesoro delle tante possibilità offerte dai social network.
Importante è non perdere tempo, lasciandosi prendere dal panico e dallo scoraggiamento. In tempo di coronavirus il Signore manifesta di essere vicino a chi soffre: conosce la radice del male che è in noi e non ci abbandona. Ci marca stretto e ci dice: non chiuderti in te stesso, apprezza ancor più il dono della vita tua e di quella altrui.
Quanto alle celebrazioni delle sante Messe che in certe circostanze saranno più partecipate, ci si attenga a quanto già disposto con attenzione alle distanze per evitare gli assembramenti nel pieno rispetto delle norme stabilite dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Considerata l’alta partecipazione che solitamente caratterizza la celebrazione delle esequie, dei trigesimi e degli anniversari dispongo che tali celebrazioni abbiano luogo in forma strettamente privata, con i soli parenti stretti del defunto, e le visite dei fedeli per esprimere le condoglianze siano limitate alla sola abitazione del defunto avendo cura che non sia elevato il numero delle persone nei locali dell’abitazione dell’estinto anche scaglionando gli ingressi.
Fermo restando che già sono state vietate le condoglianze in chiesa ed all’esterno della stessa, considerato che sono occasioni di grande partecipazioni, si faccia presente ai parenti del defunto che sarà possibile solo la celebrazione in forma privata con la partecipazione dei parenti più stretti. È conveniente che ciò si scriva sui manifesti funebri “celebrazione in forma privata alla presenta dei solo parenti più stretti”. Si aggiunga eventualmente: “È gradito il saluto in forma privata a casa”.
Molti fedeli, specie anziani e ammalati, possono seguire dalla loro case la celebrazione delle Sante messe attraverso le emittenti private. Tra queste mi permetto di segnalare l’emittente cattolica TV2000 (canale 28) dove tutti i giorni è possibile seguire: la Santa Messa alle ore 8.30, l’Angelus alle ore 11.55, la Coroncina alla Divina Misericordia alle ore 15, il Rosario da Lourdes alle ore 18 e il Rosario a Maria che scioglie i nodi alle ore 20.
In questo momento particolare che l’Italia e le nostre Chiese stanno vivendo è bene rimanere uniti soprattutto nella preghiera.
Invoco l’intercessione della Beata Vergine Maria e dei nostri Santi Patroni, che, come c’insegna la storia di nostri paesi, hanno sempre interceduto per noi presso il Padre e non ci hanno lasciati soli.
Locri, dalla Sede Vescovile, 7 marzo 2020
Francesco OLIVA