Messaggio del vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, in occasione della 51a Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali
28 maggio 2017
In occasione della 51a Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali mi piace esprimere un sentimento di gratitudine, sincero e riconoscente, a tutti gli operatori della comunicazione. Come Vescovo di questa diocesi, che abbraccia gran parte della Locride, desidero volgere il mio saluto a quanti amano questa terra e con passione e amore, ma anche con rigore e rispetto, ne raccontano le fatiche e le speranze, i progetti e le aspirazioni, le conquiste e le sofferenze quotidiane. A quanti si fanno portavoce del suo grido di sofferenza dico di raccontarne anche le bellezze e tipicità, in modo da far percepire la vita e le tensioni umane che sottostanno a quanto si scrive. Come ricorda papa Francesco, “non si tratta di opporre a una logica della cattive notizie una logica, altrettanto forte ma di segno contrario, ovvero quella delle buone notizie. Se la prima è distante dalla realtà, la seconda la deforma”. L’importante è saper raccontare la storia con le sue luci e le sue ombre, sapendo “illuminare la buona notizia presente nella realtà di ogni storia e nel volto di ogni persona”, muovendo lo sguardo, l’intelligenza e il cuore di chi legge verso un orizzonte che aiuta a cogliere ogni barlume di speranza, pur senza perdere di vista la drammaticità del momento.
Oggi più che mai viviamo di comunicazione, buona o falsa che sia. Tutto sarebbe più monotono senza la notizia che suscita interesse, che apre la mente ed il cuore alla verità ed ai fatti di ogni giorno, che dischiude uno spiraglio di luce nell’oscurità di una notte folle, che fa scorgere le tensioni e le fragilità che si nascondono dietro l’accadere temporale, che riporta la realtà nella sua verità, con i suoi malesseri e le sue povertà.
Può l’uomo continuare a sperare senza intravedere la realtà nella sua verità attraverso una comunicazione puntuale e aggiornata? Può l’uomo disinteressarsi degli eventi che accadono e che consentono il dialogo, il confronto, la critica, la ricerca della verità? Di tutto questo, voi tutti operatori del mondo della comunicazione, siete i ministri e servitori. Siate comunicatori veri, amanti di tutto ciò che è bello, che è vero, che è giusto e che aiuta a collocarsi nell’orizzonte della nostra storia oltre la soglia del particolare insignificante o scandalistico, capace solo di suscitare sconcerto e malessere e di esporre la persona al ludibrio e alla maldicenza. Vostra missione è contribuire a squarciare il velo di distanza tra le persone, credenti e non, e di mettersi sulla soglia, in dialogo. Un compito, questo, tanto utile quanto necessario per una cultura che aiuta a crescere in umanità, nel dialogo rispettoso e nell’incontro leale con la realtà.