Come già annunciato, quest’anno la XXII Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno (divenuta I Giornata Nazionale, come per legge dello Stato) si svolge a Locri e nella Locride.
“Memoria” ed “Impegno” sono due parole chiavi del nostro cammino civile e religioso. La “memoria” richiama il sangue versato da faide violenti che hanno seminato morte e distrutto i nostri paesi, della sofferenza che il tempo dei sequestri ha cagionato. “Memoria” delle tante vittime spezzate dalla violenza della mafia, vite di uomini e donne, giovani e meno giovani, ragazzi e persone bambini, vittime innocenti di una criminalità spietata che non si è mai fermata davanti a niente.
Stringiamoci ai familiari delle tante vittime innocenti delle mafie. Vittime delle mafie anche loro. Facciamo nostro il loro dolore, ponendoci accanto a loro e condividendone la sofferenza. Essi ci consegnano un messaggio importante: “dare al dolore il senso della cittadinanza responsabile, del servizio alla comunità” (don Ciotti). Una consegna che in questa terra può trasformare le fragilità ed il dolore in risorse preziose per un cammino nuovo.
“Impegno” è volontà di cambiamento, di conversione e di vita nuova. Mai più nella nostra terra violenza e spargimento di sangue, sequestri di persone e faide distruttive! Scompaia ogni tentazione di fare uso della forza e della vendetta! Vengano meno tutte le forme di associazione criminale! Vogliamo condividere lo stesso sentimento, rinnegare ogni forma di comportamento mafioso. La ‘ndrangheta è morte per la nostra terra, la causa principale del nostro sottosviluppo. Chi uccide non è uomo di onore, ma un vero disonore per la nostra terra. Ogni uomo e donna di buona volontà dica per sempre no ad ogni forma di illegalità e criminalità. Facciamo obiezione di coscienza di fronte a qualunque progetto di morte ed alla mentalità mafiosa, prepotente ed arrogante. “Impegno” è volontà di costruire una società nuova, di ridare dignità alla nostra terra, di ricostruire rapporti di pace e di riconciliazione, di favorire legami di cooperazione nel bene, di volere un lavoro per tutti.
La condanna dei mafiosi, l’invito al pentimento e a cambiare vita – espresso da papa Francesco in terra di Calabria – ha riscattato silenzi e timidezze che troppo spesso hanno caratterizzato anche la nostra azione. Da qui l’impegno a non aver paura e a ritrovare il coraggio e la speranza di andare avanti.
La Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno è tutto questo: un tempo propizio per ripartire! Accoglieremo come segno di speranza i tanti giovani che dalle varie parti d’Italia verranno nella nostra terra: mostriamo loro il volto bello della terra accogliente.
La venuta del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, anche lui familiare di una vittima di mafia, è uno stimolo forte ad una nostra partecipazione ancora ancora più grande, che diventi occasione per cogliere il senso del dolore ed il valore di tale Giornata.
Un grazie a don Luigi Ciotti, fondatore e presidente dell’Associazione Gruppo Abele e di Libera, che ha voluto nella nostra terra questa Giornata Nazionale. Una scelta che se da una parte ci aiuta a non rimuovere dalla memoria il nostro passato, dall’altra ci apre alla speranza di guardare avanti senza paure e con la profonda convinzione che la “memoria” è seme di speranza nuova.
Lasciamoci guidare sempre da quella fede, che si nutre e si rigenera ogni qualvolta viviamo l’ascolto di quella Parola e accogliamo il dono di quel Pane che si fa nostro cibo, Memoriale perenne del sacrificio di Gesù sulla croce.
Il Signore guidi ed accompagni il nostro cammino.